venerdì 29 agosto 2008

L'AMBIENTALISMO SENZA LIMITI: ORECCHIE SPORCHE PER SALVARE LA TERRA

Lo so, sembra un paradosso ma su "la Stampa" del 10 agosto è uscito un articolo-inchiesta dal titolo "Anche pulirsi le orecchie può uccidere la Terra".

Sì avete capito bene!

E se non avete capito bene non sturatevi le orecchie con gli appositi bastoncini perchè secondo l'articolo di tale Mario Tozzi (conduttore della trasmissione di Raitre "Gaia"): "Non esiste al mondo un oggetto più invasivo e diffuso dei bastoncini pulisci orecchie: tutte le spiagge della terra sono insozzate da piccoli segmenti blu che attraversano i mari del pianeta.".

Un esempio di ambientalismo classico:

- una notizia data "a spanne" senza argomenti e dati
(tutte le spiagge della terra sono insozzate da piccoli segmenti blu che attraversano i mari del pianeta)

- una buona dose di enafasi per colpire la sfera emotiva
(Non esiste al mondo un oggetto più invasivo e diffuso dei bastoncini pulisci orecchie)

- terrorismo e colpevolizzazione dell'uomo
(anche pulirsi le orechie può uccidere la Terra)

7 commenti:

Il Fabbricante ha detto...

Seppure i modi non siano adeguati (anzi, sfiorino il ridicolo) rimane comunque un problema. Basterebbe vietare la produzione dei pulisci orecchie con il manico in plastica a favore di quella con il manico in carta compressa, come alcuni già in commercio (senza cercare troppo si trovano, io li compro all'Esselunga per esempio).

Sarebbe un piccolo provvedimento che potrebbe recare grossi miglioramenti per l'ambiente.

Ho già avuto modo di leggere alcune "uscite" del conduttore di Gaia e ogni volta mi sorprendo del suo livello di bassezza.

Anonimo ha detto...

Gentile Assessore,

a mio parere l'evitare di gettare i bastoncini nettaorecchie nello scarico è semplicemente una questione di buon senso. Mio padre (che non è di sinistra, né “verde”) me lo insegnò anni fa e da allora ho sempre gettato i bastoncini nell'immondizia. In fondo ci vuole poco.

Che poi il problema sia rilevante è confermato dal fatto che è stato oggetto di una norma del nostro ordinamento (legge 93/2001, art. 19), sostanzialmente “cancellata” da una sentenza della Corte di Giustizia europea per un difetto di forma; nonché di un interrogazione parlamentare presentata nel 2006 dall'On. Fabio Rampelli (AN – PDL) relativa all'opportunità di reintrodurre tale norma.
(fonte: http://www.rampelli.it/articolo153.html)

Se poi vuole metterla sul ridicolo (non laviamoci le orecchie per salvare il mondo) e usare l'argomento per dimostrare quanto siano stupidi gli ambientalisti, è libero di farlo. Certo non è l'atteggiamento che ci si aspetta da un Assessore che si occupa di questioni ambientali.

Luca Mestrone ha detto...

Caro Sileno, il titolo è una provocazione la sua no.
Mi occupo di ambiente ha detto bene.
Ma non faccio terrorismo ambientale, non scrivo argomentazioni senza testa nè coda, non mi copro di ridicolo scrivendo quello che scrive questo presunto ambientalista che, grazie ai soldi pubblici del canone, ha il diritto di diffondere retorica a nostra spese.
Io per l'ambiente lavoro, gli ambientalisti con l'ambiente ci campano.
E non è una differenza di poco conto.
Guardi Sileno per evitare la sua classica risposta in contrapposzione pazienti qualche ora.
Pubblicherò un nuovo post su quell'articolo apparso su "La Stampa" con una raccomandazione.
Al posto di difendere l'indifendibile, si faccia una bella risata e quando su RaiTre vede la sigla di "Gaia" cambi canale.
A volte nono volersi contrapporre a qualunque costo è una apprezzabile forma di libertà intellettuale che "Il Fabbricante" (che non mi sembra propriamente a mio favore) ha dimostrato.
E lo apprezzo molto

A tra poco copn il post "L'ambientalismo senza limiti/2: bambini killer"

Anonimo ha detto...

Gentile Mestrone,

non credo sia necessario far scivolare la discussione sul piano della libertà intellettuale. D’altra parte nel mio commento ho fatto riferimento alla posizione (affine alla mia) sostenuta da un esponente politico del centro-destra. Ho ragione di pensare che questo particolare (che a lei sembra essere sfuggito) sia piuttosto indicativo in proposito. Ma passiamo oltre.

Sono spiacente che la mia le sia apparsa come una (contrap)posizione pregiudiziale. Non voleva esserlo. Ho espresso un giudizio fondandolo su considerazioni forse limitate, ma indubbiamente permeate di buon senso: ritengo sia meglio gettare i rifiuti non biodegradibili “nel cestino” piuttosto che nel wc (non comporta costi e se ne traggono benefici); e di conseguenza, reputo sia utile consigliare tale pratica. Dalla lettura del suo post non mi è parso di capire che lei sia dello stesso avviso ed è solo per questo che il mio commento non poteva che essere sfavorevole nei suoi confronti.

Concludendo. Qualora nei prossimi post intenderà avvalorare le sue tesi attraverso l’indicazione di fonti da me consultabili, sarò ben felice di informarmi e, eventualmente, di concordare con lei sull’inutilità dei consigli dati da alcuni ambientalisti, e in particolare su quello oggetto di discussione.

La ringrazio per lo spazio concessomi.

Alfio Sileno

Luca Mestrone ha detto...

Gentile Sileno mi permetta due cose:

- per dire di non buttare i rifiuti non biodegradabili nel WC non è necessario iscriversi ad una associazione ambientalista.
E' una questione di semplice buona educazione per cui ben vengano la sensibilizzazione e i richiami in tal senso perchè la buona educazione, ahimè, non è implicita e scontata.
Per dire che anche pulirsi le orecchie può uccidere la terra e per affermare che non esiste un oggetto piu invasivo (!!!)dei bastoncini pulisci orecchie, invece, bisogna per forza essere un ambientalista.
E per dire che se regaliamo un palloncino a un bambino rischiamo di uccidere una tartaruga, bisogna per forza essere ambientalista.
Perchè la cattiva educazione non è solo buttare i non biodegradabili nel WC ma è anche prendere in giro le persone attraverso la disinformazione, l'emotività, la menzogna reiterata, il terrorismo, la colpevolizzazione e tutti gli strumenti tipici dell'ambientalismo che hanno come unico scopo la motivazione dell'esistenza dell'ambientalismo stesso.
Perchè solo creando un problema, meglio se inesistente, si da un senso affinchè esista qualcuno che se ne occupi e cerchi di risolverlo.
E l'ambientalismo vive su questo.
Ma la gente che quando si tratta di giudicare col voto sa farlo, premia l'inutile impegno con un altrettanto inutile 2% di consensi.
questa è la dimostrazione oggettiva che la buona educazione ambientale non ha bisogno di una schiamazzante rappresentanza politica in quanto è trasversale e implicita nell'educazione stessa dell'uomo di buon senso.

- seconda cosa: posso sicuramente sbagliare e sbaglio.
Ma è mia buona abitudine evitare di parlare "per sentito dire".
La ritengo una pratica fin troppo diffusa ma non per questo sento il bisogno di dovermi adeguare.
Nei miei post, pertanto, ho la buona abitudine di citare (condivisibili o no che siano) le fonti delle mie informazioni.
In questo caso ho citato integralmente (e con il virgolettato) frasi, affermazioni e titoli apparsi su un quotidiano nazionale e, come tali, verificabili da chiunque.
Perchè a leggere le chiacchiere, purtroppo, ogni volta inorridisco ma non escludo che qualcuno possa smentirmi e dimostrarmi che non sono chiacchiere.
Con dati e fonti ovviamente e non con altre chiacchiere.
Aspetto quindi che qualcuno mi citi un articolo, uno studio, un documento che attesti la medaglia d'oro dei bastoncini pulisci orecchie come "oggetto più invasivo".

Aspetto e spero...

Saluti Sileno e lo spazio sul mio blog le sarà sempre concesso ogni volta che, nell'assoluta libertà, avrà il desiderio di farmi avere il suo contributo.

Sarà sempre il benvenuto.

Anonimo ha detto...

Luca Mestrone ha detto:

Aspetto quindi che qualcuno mi citi un articolo, uno studio, un documento che attesti la medaglia d'oro dei bastoncini pulisci orecchie come "oggetto più invasivo".

Aspetto e spero...


Gentile Mestrone,

le riporto qui di seguito gli indirizzi internet relativi ad alcuni documenti che spero possano soddisfare le sue aspettative.

Il primo è relativo a un progetto di legge dell’allora deputato Gianni Alemanno.
http://newfr.camera.it/_dati/leg13/
lavori/stampati/sk2500/relazion/2344.htm

Un breve estratto:

“Secondo quanto rilevato dall'associazione "Fare verde", che da quattro anni svolge una pulizia dei litorali italiani nel mese di gennaio, denominata "Il mare d'inverno", negli ultimi anni, tra i rifiuti "restituiti al mittente", si sono segnalati in continuo aumento i bastoncini cotonati (usati per la pulizia delle orecchie).
[…]
Data la costante crescita del fenomeno, è indifferibile un provvedimento che, da subito, imponga una chiara avvertenza sulle confezioni di questi bastoncini affinché, dopo l'uso, non vengano gettati nel water, ma soprattutto preveda, nel più breve tempo possibile, la loro realizzazione in materiale biodegradabile, vietando alle imprese di immettere sul mercato bastoncini prodotti in materiale non biodegradabile.”

Il secondo è un resoconto relativo all’operazione “Mare d’inverno” promossa dall’associazione “Fare verde” a cui fa riferimento l’On. Alemanno.
http://www.fareverde.it/informati/
notizie.php?action=dettaglio&id=8

Altro breve estratto:

“La presenza più invadente e massiccia, riscontrata in 19 spiagge su 32, e' quella dei bastoncini nettaorecchie che per la loro piccola dimensione, il numero (sterminato) ed il costante aumento, di anno in anno, delle spiagge interessate dall'invasione, destano preoccupazione e sconcerto.”

Devo precisare che il resoconto a cui fa riferimento l’On. Alemanno (1996) non è lo stesso da me riportato (2000). Purtroppo non mi è stato possibile recuperarlo. Tuttavia, in considerazione dei toni utilizzati dall’attuale sindaco di Roma, ho ragione di pensare che i risultati delle due operazioni non discostassero di molto.

Le auguro una buona lettura.

Cordiali saluti.

Alfio Sileno

Luca Mestrone ha detto...

Grazie Sileno per l'interessante documentazione.

Totalmente d'accordo sul buon senso della proposta Alemanno che punta sulla sensibilizzazione (imposizione dell'obbligo di inserire le avvertenze sui contenitori) e sul miglioramento (arrivare a produrre solo quelli biodegradabili).

Anche la preoccupazione e lo sconcerto di "Fare Verde" sono più che condivisibili così come sono sempre condivisibili la preoccupazione e lo sconcerto davanti a fatti di maleducazione di qualsiasi natura.

Ma anche dopo le interessanti letture suggerite (per le quali la ringrazio) non vedo la terra in pericolo.

Vedo solo la maleducazione e la mancanza di rispetto verso il bene comune che è pratica sempre più diffusa.

E questo è motivo di preoccupazione e sconcerto anche per me.

Ma credo per chiunque.