giovedì 20 novembre 2008

CHICCO TESTA: "AMBIENTALISTI ESTREMISTI, NEGAZIONISTI E IPOCRITI"

Sembra proprio di poter affermare che "chi conosce l'ambientalismo, lo evita".

Dopo Patrick Moore, scappato da Greenpeace di cui era fondatore e Direttore Generale oggi approfondiamo il pensiero di Chicco Testa (con Veltroni nella foto).
Per capire chi sia stato Chicco Testa per il mondo dell'ambientalismo partiamo dal suo curriculum ambientalista e anche politico (se non sei di sinistra non puoi essere ambientalista...).

Nel 1980 Chicco Testa è Segretario Generale e poi Presidente di Legambiente
Nel 1987 raggiunge l'apice della sua carriera ambientalista con il referendum dell’8-9 novembre per il NO al nuclare
Nel 1987 viene eletto deputato del Partito Comunista Italiano
Fino al 1994 viene eletto deputato nel Partito Democratico di Sinistra

Leggete cosa pensa oggi Chicco Testa del mondo dell'ambientalismo attraverso le sue parole tratte da un'intervista rilasciata a Giordano Bruno Guerri:

"C’è qualcuno che si definisce ambientalista e dà le patenti agli altri.
Per loro bisogna essere un estremista per essere ambientalista, ovvero negazionista di tutto.
E’ un atteggiamento intollerabile, perché pieno di ipocrisia. (...)

Il pianeta non ha nessun bisogno di essere salvato, il pianeta è un organismo fisico, biologico, che ha la sua vita: è stato freddo, è stato caldo, diventerà nuovamente freddo.
E’ stato deserto, e non gliene frega niente di quante foreste ha sopra.
In realtà stiamo discutendo del pianeta che piace a noi, di rappresentazioni caricaturali della natura. (…)

(essere un ambientalista oggi significa) avere a cuore il fatto che una parte importante della nostra vita dipende dalle risorse naturali e che quindi dobbiamo saperle preservare e riprodurre. C’è anche un aspetto estetico, il sacchetto di plastica buttato in un corso d’acqua fa più danni al buongusto che all’ambiente.(…)

Nel movimento ambientalista, fin dalle origini, ci sono due atteggiamenti diversi.
Uno è quello catastrofista, che spinge a forme di millenarismo e predica la penuria come risposta ai problemi; un’altra corrente, che è fortissima ma non ha avuto molto peso politico, è quella che spera nella ricerca, nella tecnologia, nell’innovazione: cose che ci consentano di vivere consumando di meno ma migliorando la qualità della nostra vita.. (…)

(I Verdi) cioè quella roba che da anni prende il 2 per cento e che fa una politica sostanzialmente reazionaria, nel senso storico della parola.
Reazionaria perché è una politica che ha coltivato gli egoismi locali scambiandoli per interessi generali.
E che ha difeso lo status quo scambiandolo per il mantenimento dell’equilibrio ambientale. "

Per leggere integralmente l'intervista di Giordano Bruno Guerri a Chicco Testa cliccare qui

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono molto interessanti tutte queste interviste, ma comincio a fare fatica nel capire dove vogliano portare. Alcuni appartenenti al mondo dell’ambientalismo hanno rivisto le loro posizioni. Si sa che in ogni campo esistono gli estremisti. Così come ci sono quelli che dicono “il progresso è tutto malvagio” ci sono quelli che dicono “i mussulmani sono tutti terroristi”. Non hanno ragione questi come non ne hanno quelli. D’altra parte chi non cambia, anche minimamente, le sue idee, non dimostra molta apertura mentale. L’inceneritore non sarà il male assoluto, ma non è neanche la panacea di ogni male. Il sacchetto di plastica è utile perché può essere riutilizzato, a differenza di quello di carta che si rompe facilmente. Ma al tempo stesso ha un tempo di decomposizione (e quindi di riassorbimento) da parte della natura notevolmente superiore rispetto a quello della carta. Così come ci sono tanti studi che dimostrano che la plastica ha avuto effetti positivi sull’ambiente, ce ne sono altrettanti che dimostrano la sua dannosità (tartarughe marine che soffocano perché le scambiano per meduse, loro cibo, per esempio). E allora, cosa si fa?
Come al solito, si devono evitare gli estremismi, ed evitare anche di evidenziare solo quelli. So bene anche io che l’eruzione del Pinatubo ha gettato nell’atmosfera una quantità di Co2 superiore a quella prodotta dall’uomo. Ma questo non vuol dire che non si debba cercare di ridurre questa produzione. Gli scienziati da decenni cercano di riprodurre la “fusione fredda”, perché è il sistema di utilizzo dell’energia nucleare più produttivo e sicuro. Decine di scienziati che parteciparono al progetto “Manhattan” (quello che produsse “Little Boy” e “Fat Man”, le due bombe che distrussero Hiroshima e Nagasaki), tra cui in primis Einstein, chiesero di bandire l’uso della bomba atomica. Eppure centinaia di storici dicono che l’utilizzo dell’atomica evitò altre carneficine. C’è sempre un pro e un contro. Lo sviluppo della bomba atomica è stato fondamentale per la sfruttamento dell’atomo per la produzione di energia. Ma le scorie, così come per le radiazioni in Giappone dopo il 6 e l’8 agosto 1945, vanno gestite, e al momento le soluzioni sono provvisorie. Non bisogna cedere all’impasse restare bloccati, ma continuare la ricerca, cercando di minimizzare il rischio. E cominciare attivamente a ridurre gli sprechi energetici e a evitare la sovraproduzione di rifiuti.