venerdì 24 ottobre 2008

ARTICOLO 2: LE BUGIE DELLA SINISTRA, I FATTI E LE OPINIONI

Ecco bugie, fatti e opinioni sull'articolo 2 della "Riforma Gelmini" che introduce il voto in condotta:

COSA DICE LA SINISTRA
"si viene bocciati con il 7 in condotta!"





COSA DICE IL DECRETO

Si può essere bocciati con il 5 in condotta, solo in casi assolutamente gravi (come il teppismo, il bullismo, la violenza all’interno della stessa scuola) ma perché questo possa essere possibile ci dovrà essere il consenso e il via libera del consiglio di istituto e di quello di classe.


COSA DICE LA GENTE

sondaggio ’Ispo (Ist. Studi pubblica opinione):
88% favorevoli
sondaggio Mondadori per "Donna Moderna":
92% favorevoli


COSA DICE IL MINISTRO GELMINI

“Per valutare la maturità di un ragazzo è certamente importante il profitto sulle singole materie, ma non basta.
Ora viene data la possibilità al consiglio di classe di valutare la condotta e fare in modo che questa concorra al giudizio complessivo dello studente. Nei casi di grave insufficienza nella condotta questo elemento può condurre anche alla non ammissione all’anno successivo.
Le cronache ci rappresentano una situazione sempre più difficile: molti gli episodi di mancanza di disciplina, di bullismo, di violenze.
Oggi gli insegnanti non hanno strumenti, la possibilità di intervenire, crediamo che la valutazione del comportamento possa essere un deterrente adeguato per prevenire comportamenti indisciplinati, e intanto il ministero approfondirà progetti di studio sul disagio giovanile.
Questo provvedimento responsabilizza l’intero sistema scolastico.
Gli alunni sanno che saranno premiati se si comportano bene, puniti in caso di gravi mancanze disciplinari”

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Buona sera Assessore Mestrone, mi chiamo Lucia e vivo a Limbiate. Le scrivo perche' vorrei rispondere al sig.Sileno che ha commentato con ironia il comportamento (educativo) delle forze dell'ordine. Prendo il treno tutti i santi giorni alle ore 6:37 del mattino per riuscire a prendere poi nel pomeriggio quello delle 15:57 e sa perche' ? Perche' lavoro e ho una bambina da andare a prendere all'uscita di scuola, (e come me lo fanno molte altre mamme ) . Quel giorno ero in Cadorna per prendere il treno. Sono arrivata e tutte le entrate erano bloccate da manifestanti. Con molta fatica e prendendo anche qualche spintone sono riuscita a passare e correre verso il binario per vedere il treno partire senza riuscire a prenderlo. Non sto a dirle le telefonate alla scuola e a conoscenti per mandare qualcuno a prendere la bambina.
Allora Sig.Sileno non entro nel merito del decreto Gelmini non discuto i motivi dei manifestanti, discuto i modi in cui si fanno le contestazioni.
COSA SIGNIFICA BLOCCARE UNA STAZIONE?
BLOCCARE I BINARI A COSA SERVE?
La manifestazione non era autorizzata.
Non si manifesta bloccando una stazione e di conseguenza la gente che rientra dal LAVORO e che corre per riuscire a far tutto!
Esistono piazze e auditorium per protestare o confrontarsi senza provocare disagi ad altre persone.
Quindi Sig. Sileno i primi ad usare l'EDUCAZIONE e il RISPETTO devono essere i suoi amici che hanno bloccato la stazione di Cadorna e che FORTUNATAMENTE la Polizia ha fermato evitando ulteriori problemi a centinaia di persone che dopo una giornata di LAVORO tornano a casa. Ringrazio e saluto l'Assessore e tutti i suoi lettori.
Lucia.

Luca Mestrone ha detto...

Buonasera Lucia.
Ho poco da aggiungere al suo commento.
Anzi una considerazione che trasformo in domanda per non sentirmi depositario della "verità assoluta":
Quegli insegnanti che si oppongono alla riforma e che ritengono la scuola di oggi in grado di preparare i ragazzi al mondo di lavoro non potrebbero testimoniarlo innanzitutto rispettando chi lavora anzichè aizzare i cortei o unirsi al lancio di uova?
Grazie Lucia!

Anonimo ha detto...

Gentile Assessore,

le scrivo perchè vorrei rispondere alla Signora Lucia e colgo l'occasione per rinnovarle il sincero ringraziamento per la sua disponibilità nel concedere spazio a voci dissenzienti. Non è da tutti.

Gentile Signora,

è evidente che a lei non sia chiaro l'obiettivo della mia provocazione. Per fare chiarezza le riporto qui di seguito quanto da me scritto nel commento del 22 ottobre:

Gentile Assessore,
ritengo che il suo sforzo di spiegare i benefici del decreto Gelmini sia davvero encomiabile e leggerò con interesse i suoi prossimi post a riguardo. Tuttavia non crede che l'intervento delle forze dell'ordine sia sufficiente? Lei sottovaluta la forza persuasiva (ed educativa!) del manganello.


E ora la invito a riascoltare le parole del Presidente del Consiglio (il famigerato “avviso ai naviganti”) pronunciate nel corso della conferenza stampa del 22 ottobre (per l'appunto). Eccole il link:
Dichiarazione Berlusconi

Sono sicuro che ora le sia comprensibile che ciò a cui facevo riferimento nel commento precedente non era certo il comportamento delle forze dell'ordine durante la manifestazione in Piazza Cadorna, come lei ha erroneamente dedotto.

Permetta che sia io, ora, a porle alcune questioni.

Da quanto scrive mi pare di capire che sua figlia stia frequentando le scuole elementari. Immagino che, essendo lei una madre lavoratrice, il poter contare sul tempo pieno le faccia comodo, visti gli sforzi che già in questo momento compie per organizzare le sue giornate tra lavoro e cura dei figli (e ci tengo a sottolineare che per questo ha tutta la mia più sincera stima). Alcuni dicono che il tempo pieno rischia di essere cancellato, altri affermano il contrario. Sono certo che l'argomento sia di suo interesse. Lei cosa ne pensa? E' preoccupata?

Io sono molto confuso a riguardo. Analizzare un testo di legge e comprendere le possibili conseguenze della sua applicazione non è cosa facile, richiede tempo e preparazione. In tutta franchezza, io non credo di essere in grado di farlo da solo. E' per questo che ero felice del fatto che l'Assessore Mestrone si fosse (inizialmente) impegnato a spiegarci la “Gelmini”. Ora sembrerebbe essersi tirato indietro. Concorda con me, signora Lucia, nel ritenere che ciò sia davvero un peccato?

Anonimo ha detto...

Buonasera Assessore Mestrone , sono Lucia e torno nel suo blog per due motivi.
Il primo perche' ritengo il suo blog veramente interessante, perche' da spazio anche a persone come me che di politica ne sanno poco o niente. Vivo a Limbiate ma praticamente non conosco ancora molto. Le dico la verità:' vedo il suo viso nella foto pubblicata ma a parte il Sindaco Romeo non conosco gli assessori che lo affiancano. Per questo ringrazio un amica che mi ha suggerito di dare un occhiata al suo blog e da allora appena riesco lo guardo. Il secondo motivo e' che mi sembra doveroso rispondere al sig. Sileno al quale prima di tutto chiedo scusa per aver travisato le sue parole nel commento dell'altro giorno. Sono una mamma lavoratrice, ho una figlia che frequenta le scuole elementari e come ha detto bene lei il tempo pieno per mamme come me che lavorano e' sicuramente una soluzione ottimale. Comprendo la sua confusione a riguardo, perche' quando e' uscita tutta la polemica non sapevo piu' chi ascoltare, fuori dalla scuola non si capiva molto, le insegnanti a parte parlare di sciopero non hanno dato molte spiegazioni , allora mi sono impuntata e mi sono attaccata ad internet e ho cominciato a leggere il decreto, cosa diceva l'onorevole Gelmini, cosa diceva la sinistra e Veltroni e quello che sentivo da alcune mamme e da alcune insegnanti. A tal proposito ringrazio l'Assessore che secondo me sta spiegando bene il decreto e le varie polemiche. Oggi sono più tranquilla: perchè documentandomi (anche con questo blog ma non solo) sono certa che il tempo pieno non si tocca. E allora giro la domanda a lei Sig. Sileno: perche' lei non e' convinto di questo? E approfitto di lei per avere una sua opinione sul maestro unico visto che ieri l'Assessore ha messo questo punto nel suo blog. Sono vicino ai quaranta , ma ricordo ancora molto bene la mia maestra delle elementari, che mi ha accompagnato dalla 1° alla 5° elementare , con la quale tutti avevamo un ottimo rapporto, avevamo un insegnante di sostegno e il prete che veniva due ore alla settimana a fare la lezione di religione. Cosa pensa del maestro unico? Non ritiene che il rapporto che c'era una volta con l'insegnante unico oggi i nostri figli se lo sognano? Inoltre torno sul modo di manifestare facendole presente una cosa, ho un nipote alle scuole medie che l'altro giorno e' venuto a casa dicendo che non avevano fatto lezione di italiano perche' il professore ha spiegato (con le sue ragioni) il decreto Gelmini. Ora mi dica e' giusto che alcuni (e spero pochi) professori invece di fare lezione dicano LA LORO VERSIONE del decreto ai ragazzi? Vede siamo al discorso dell'altro giorno sono giusti questi modi di manifestare? Forse sono stata troppo lunga ma ho conosciuto il decreto come qualcosa di devastante ma dopo essermi informata mi viene la rabbia di capire che c'è in corso una montatura per non so quali scopi. Certo la riforma avra' qualche aspetto che si poteva o si potrà migliorare ma non e' la tragedia che stanno facendo credere. Ringrazio anticipatamente e saluto sia l'assessore Mestrone che il Sig. Sileno.
Lucia

Luca Mestrone ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Luca Mestrone ha detto...

C'è chi urla, c'è chi invita alla vergogna, chi lancia uova.
Ma per fortuna ci sono persone come la Sig.ra Lucia e il Sig. Sileno che hanno la libertà di confrontarsi serenamente.
E per fortuna gente come loro rappresenta la maggioranza degli italiani!
Grazie Sig.ra Lucia e grazie Sig. Sileno!

Anonimo ha detto...

Cara Lucia,

mi permetta di “sezionare” il suo commento e di rispondere alle domande che mi ha posto. Le anticipo che io, documentandomi, sono giunto a conclusioni differenti. D'altra parte il bello del confronto è anche questo, o sbaglio?

"Le insegnanti a parte parlare di sciopero non hanno dato molte spiegazioni"

Questo è falso e ingiusto. Un esempio (e non è certo l'unico) è l'incontro che ha avuto luogo il 24 ottobre presso l'auditorium in via Cartesio. Se avesse partecipato avrebbe avuto la possibilità di ascoltare gli interventi di alcuni insegnanti che hanno espresso le ragioni della loro opposizione alla “Gelmini”. E le assicuro che non si sono limitati a “parlare di sciopero”. Probabilmente lei quella sera aveva altro da fare, ma questo non giustifica certo la sua presa di posizione che è obiettivamente indifendibile.

"Oggi sono più tranquilla: perchè documentandomi (anche con questo blog ma non solo) sono certa che il tempo pieno non si tocca. E allora giro la domanda a lei Sig. Sileno: perche' lei non e' convinto di questo?"

Perché non ne sono convinto? Proviamo a leggere insieme alcune parti del decreto e dello schema di piano programmatico dl Ministero dell'Istruzione, aiutati dall'intervento dell'Assesore Mestrone.

"[...] le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali. Nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo scuola.[...]
Decreto Gelmini, Art. 4

Lei si dice certa che il tempo pieno non si tocca. La sua certezza trova fondamento sull'espressione “...si tiene comunque conto...”? Invidio il suo ottimismo. Dove lo ha letto “tempo pieno”?

"[...]Resta comunque aperta la possibilità di una più ampia articolazione del tempo scuola, tenuto conto della domanda delle famiglie e della dotazione organica assegnata alle scuole, nel rispetto dell'autonomia delle stesse"
Schema di piano programmatico del Ministero dell'Istruzione

Ancora, la sua certezza trova fondamento sull'espressione “Resta comunque aperta la possibilità...”? La mia invidia nei suoi confronti continua a crescere. E anche qui, di “tempo pieno” non se ne parla.

Certo le cose vanno un po' meglio se leggiamo la versione dell'Assessore Mestrone.

"Accanto alla reintroduzione delle classi ad insegnante unico, la disposizione specifica che nei regolamenti si deve comunque tenere conto delle esigenze di una più ampia articolazione del tempo-scuola sulla base delle richieste delle famiglie".
Mestrone, post del 27/10/2008

Dunque, chi predisporrà i regolamenti, in base al “Decreto secondo Mestrone”dovrà tener conto delle esigenze delle famiglie. Tuttavia nel decreto e nello schema di piano programmatico di questo dovere non vi è traccia. E sono certo, signora Lucia, che lei concorderà con me nel ritenere che in un testo di legge (e non solo) le parole contano, e mica poco; “possibilità” e “dovere” non hanno lo stesso significato.

Ma andiamo avanti.

"Con l’introduzione del maestro unico e l’eliminazione delle compresenze si libereranno più maestri per aumentare il tempo pieno in quanto l’eliminazione di due insegnanti per una stessa ora di lezione, ci saranno più maestri per aumentare il tempo pieno".
Mestrone, post del 27/10/2008

E' un discorso ragionevole. Però mi sfugge qualcosa. Dove sta scritto che è questa l'intenzione del legislatore?

"Le economie derivanti da tale modello didattico (maestro unico), allo stato non quantificabili, consentono di ottenere ulteriori risorse che potranno ridurre l'incidenza degli altri interventi".
Schema di piano programmatico del Ministero dell'Istruzione

Non mi pare che le economie di cui si parla siano destinate a favorire il tempo pieno. Ripeto, dove sta scritto che gli insegnanti “in più” saranno destinati a garantire il tempo pieno? Perdoni la mia ingenuità: se l'intenzione della Gelmini era quella indicata dall'Assessore, non sarebbe stato opportuno scriverlo nel decreto?

Questi sono i motivi che mi portano a dubitare della certezza del tempo pieno. Spero di sbagliarmi. Aspetto che sia lei, ora, a indicarmi le fonti su cui fare affidamento per cambiare idea.

"Cosa pensa del maestro unico? Non ritiene che il rapporto che c'era una volta con l'insegnante unico oggi i nostri figli se lo sognano?"

Francamente, non avendo le basi per valutare la questione del maestro unico sul piano pedagogico, preferisco evitare considerazioni inopportune. Mi permetta tuttavia di dirle che le argomentazioni fondate sull'amarcord mi sembrano piuttosto deboli per gioire del ritorno al maestro unico.

"Ora mi dica e' giusto che alcuni (e spero pochi) professori invece di fare lezione dicano LA LORO VERSIONE del decreto ai ragazzi?"

Sicuramente mi sfugge qualcosa. In molti “dicono la loro” sul decreto Gelmini. In fondo anche io e lei stiamo dicendo “la nostra”. Per quale motivo gli insegnanti non dovrebbero farlo? E'
un reato? O forse ritiene che il decreto sia destinato a un pubblico di soli adulti?

Mi sono dilungato forse più del dovuto ed è ora di concludere, restando in attesa delle risposte alle domande che le avevo precedentemente posto e che lei mi ha “girato”. Ma prima di salutarla voglio confessarle che lo stile dei suoi commenti provoca in me una curiosa sensazione di déjà-vu. E' possibile che abbia letto qualcosa di suo su altri blog o forum?

I miei saluti a lei, Lucia, e all'Assessore Luca Mestrone.

Alfio Sileno